6 isole del Mediterraneo e la loro storia queer

Una piccola lezione di storia LGBTQI+

Molte isole del Mediterraneo hanno importanti storie queer da raccontare, che abbracciano decenni e persino secoli. Prima di visitare una delle famose destinazioni LGBTQI+ del Mediterraneo, è doverosa una prima introduzione alle loro radici queer.

Non sai da dove cominciare? Non preoccuparti! Ferryhopper ha preparato per te una lista di 6 isole mediterranee dal passato e presente legato alle comunità LGBTQI+. Scopri i nostri consigli di viaggio e prenota online biglietti del traghetto verso Italia, Grecia e Spagna!

Vista della spiaggia gay-friendly di Es Cavallet a Ibiza

La spiaggia gay-friendly di Es Cavallet a Ibiza

La bellezza poetica di Lesbo

La nostra prima destinazione per il nostro viaggio attraverso la storia queer del Mediterraneo comincia nell’isola greca di Lesbo, nell’Egeo settentrionale. In particolare, vogliamo portarti a Skala Eressos, il presunto luogo di nascita della poetessa Saffo.

Conosciuta per le sue poesie senza tempo sull'amore lesbico, Saffo è spesso considerata la "decima musa". Le parole “lesbica” e “saffica” derivano rispettivamente dal suo nome e dal suo luogo di nascita.

È evidente che l'eredità di Saffo brilla ininterrottamente da secoli, arrivando fino ai giorni nostri, con miriadi di turisti LGBTQI+ che continuano a visitare l’isola in suo onore. Non a caso, Lesbo ospita il Festival Internazionale delle Donne di Eressos che offre attività culturali, workshop e feste per 10 giorni. Si tratta sicuramente di uno degli eventi LGBTQI+ delle isole greche più conosciuti.

Durante la tua visita alla città natale di Saffo, fai un salto al colorato Flamingo Beach Bar, dall’atmosfera allegra e una vista mozzafiato sul mare. E se cerchi un posto per fare due tuffi, puoi recarti alle spiagge di Skala Eressos e Eftalou, popolare tra le coppie LGBTQI+ e nudisti.

Barche a Skala Eressos di Lesbo

La tranquilla costa di Skala Eressos, Lesbo

Mykonos: non servono presentazioni

Nel XX secolo, l'isola cicladica di Mykonos è diventata lentamente una delle mete turistiche più popolari al mondo. L’atmosfera di Mykonos è cambiata drasticamente nel corso degli anni, guadagnandosi poco a poco la reputazione di paradiso LGBTQI+.

Negli anni '70, l'iconico bar-ristorante Pierros era il punto di riferimento gay di Mykonos, ma aperto a tutti, con spettacoli drag e deliziosi cocktail. Oggi, purtroppo, questo storico locale è definitivamente chiuso.

Negli anni, tuttavia, celebrità e personaggi pubblici di ogni genere provenienti da Europa e Stati Uniti hanno iniziato a visitare l'isola, portando con loro un tocco di eleganza e arte alla vita notturna di Mykonos. Di conseguenza, hanno iniziato a sorgere molti locali ed eventi queer-friendly, attirando molti turisti LGBTQI+.

Oggi Mykonos è una vera e propria istituzione della scena notturna e il turismo LGBTQI+, con locali come The Piano Bar, Jackie O's, Babylon e Kastro Bar. Il culmine della vita notturna gay dell’isola è senza dubbio il Festival XLSIOR, fondato nel 2009.

Infine, Mykonos vanta numerose spiagge gay-friendly, perfette per coppie e gruppi di viaggiatori LGBTQI+. Alcune tra le più popolari sono le famose Super Paradise Beach ed Elia Beach.

Vista panoramica della spiaggia di Elia a Mykonos, Grecia

La splendida spiaggia di Elia a Mykonos

Il fascino da cartolina di Taormina, Sicilia

La storia queer della Sicilia non è solo quella a cui allude abilmente la seconda stagione di The White Lotus. A partire dal XIX secolo, la città di Taormina, con la sua atmosfera artistica, divenne una calamita turistica per persone LGBTQI+. Il suo centro storico si riempiva spesso da visitatori provenienti da altri paesi, la cui influenza si è estesa anche ad altre città siciliane, come Palermo.

Tra i personaggi storici che hanno influito di più sulla popolarità queer di Taormina, troviamo il barone tedesco Wilhelm von Gloeden. Grazie ai suoi scatti eleganti che ritraevano giovani uomini del posto, la Sicilia cominciò ad essere percepita dai turisti come una destinazione di fuga per gay e lesbiche del tempo.

Un altra figura importante è quella della poetessa russa Sophia Parnok, nota per i suoi racconti saffici. All'inizio del Novecento, arrivò sull'isola insieme a molte nobildonne in cerca di amore e felicità.

Oggi a Taormina ci sono alcuni locali LGBTQI+, come il bar Shatulle, noto per i suoi quadri e i suoi fantastici cocktail. È inoltre possibile trovare alcuni hotel gay-friendly quando si cerca un alloggio.

L'antico teatro di Taormina in Sicilia, Italia

L’antico teatro di Taormina in Sicilia

Arcobaleni su Capri

Come canta l'icona pop Beyoncé nel suo ultimo album: "rainbow gelato in the street, Renaissance, yachtin in Capri"!

Non solo Capri è rinomata per la sua aura elegante e cosmopolita, ma è anche un hotspot gay europeo fin dal XX secolo. Stranieri da tutto il mondo, soprattutto scrittori e poeti, hanno inseguito i loro sogni su quest'isola italiana. Oscar Wilde, ad esempio, soggiornò per un notte con il suo amante all'Hotel Quisisana, tuttora aperto!

Anche alcune famose opere architettoniche di Capri sono state ispirate da riferimenti queer del passato. Un esempio chiave è Villa Lysis, un palazzo che prende il nome dall'omonimo dialogo di Platone, che fa riferimento a una storia gay nell'Atene classica.

Sebbene l’eredità queer di Capri non sia sempre ricordata con entusiasmo, l'isola diventò un punto di riferimento per numerosi stranieri in cerca di un nuovo inizio. Oggi, le loro tracce si trovano ancora nei suoi locali cosmopoliti, dagli iconici Giardini di Agosto ai suoi locali notturni queer-friendly!

I Giardini di Augusto a Capri, Italia

Passeggiata nei sempreverdi Giardini di Augusto

I due lati di San Domino

San Domino e la sua (recente) storia queer rimangono relativamente sconosciuti ai più. Alla fine degli anni ‘30, quando l'omosessualità era severamente stigmatizzata in Italia, un centinaio di uomini considerati omosessuali furono mandati al confino sull’isola di San Domino, parte dell’arcipelago delle Isole Tremiti, nel mar Adriatico.

Malgrado il regime carcerario oppressivo sotto il quale furono costretti a vivere, questi uomini riuscirono a creare un senso di comunità tra loro che, dopo anni di oblio, è stato recentemente riportato alla luce grazie a ricerche e archivi dell’epoca. Quando l’esilio terminò dopo circa 1 anno, i prigionieri furono rimandati nei loro paesi di origine, alcuni a malincuore dato che, senza saperlo, avevano fatto parte della prima comunità omosessuale d’Italia.

Oggi, diverse targhe sono state poste sull'isola da attivisti LGBTQI+ in memoria degli uomini esiliati e per ricordare la costante lotta contro la discriminazione.

Vista sul litorale di San Domino, Italia, con una fitta vegetazione

Scorcio della bellezza incontaminata di San Domino

Alla scoperta dei colori di Ibiza

Negli anni '60, Barcellona, Stiges e la gemma delle Baleari, Ibiza, sono sbocciate come mete gay. Ibiza, in particolare, con il suo grande patrimonio artistico, si è evoluta ulteriormente nei decenni successivi, grazie ai movimenti di liberazione sessuale e controculturali degli hippy e della Movida Madrileña.

Oggi, le grandi parate in occasione del “pride month” o e le opzioni di vita notturna di Ibiza sono note in tutto il mondo, con molti locali, feste e persino tour in barca dell'isola che affascinano i viaggiatori queer e gli abitanti del luogo.

Dalla spiaggia gay di Es Cavallet alla strada queer-friendly di Calle de la Virgen, l'isola offre innumerevoli luoghi ed eventi da scoprire! I viaggiatori più festaioli non dovrebbero perdersi la festa stagionale di HE.SHE.THEY. nel famoso club Amnesia, con fantastici spettacoli drag.

Per quanto riguarda l'alloggio, Ibiza ospita numerosi hotel LGBTQI+ friendly, sia che tu sia alla ricerca di serenità e relax o di feste non-stop. Tra le opzioni più famose c'è il Purple Hotel di San Antonio.

Consiglio: Oltre alle Baleari, anche le Canarie offrono vacanze queer-friendly.

Luci lungo la costa di Ibiza di notte

La festiva Ibiza durante una notte illuminata

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